Kick some ass, Kylie!
Wednesday, September 30, 2009
PROPOSTA INDECENTE
Tina Cipollari: “Mio marito geloso del tronista Mastrostefano”
Si sono conosciuti nel programma “Uomini e Donne” e da lì sono approdati sull’altare mettendo al mondo tre splendidi figli. L’opinionista Tina Cipollari non si può lamentare del rapporto d’amore che la lega al marito Chicco Nalli ma c’è una cosa che proprio non riesce a darle pace: la gelosia ossessiva di lui!“Si sveglia di [...]
Festival di Venezia 2009 giovedì 3: Baarìa non convince la stampa e oggi tocca al polemico Videocracy
Ieri il Festival di Venezia ha avuto un’inaugurazione decisamente movimentata, dalla polemica politica sui tagli del governo, manifestazioni e qualche tafferuglio tra No global e forze dell’ordine, alla fredda accoglienza della stampa Per Baarìa, per finire con l’arrivo a sorpresa sul Lido della splendida Eva Mendes e la bella Simona Ventura che intercede con la sicurezza per far entrare in teatro uno dei più potenti produttori di Hollywood, Harvey Weinstein.
Alle proteste esterne si sono aggiunte quelle dei partecipanti al festival, un comunicato letto da Francesca Comencini ha espresso perplessità e preoccupazione per il cinema italiano, la sua dipendenza dai finanziamenti statali e sulla linea di tagli seguita dal governo.
Ieri Tornatore, accompagnato da 40 dei 65 protagonisti del suo Baarìa, kolossal da 25 milioni di euro, ha affrontato il red carpet e un’affollatissima proiezione d’apertura.
Mentre il pubblico della mostra sembra aver apprezzato il film del regista siciliano, la critica ha regalato al film applausi poco convinti, a sorpresa dopo la proiezione sono arrivati i complimenti del premier Berlusconi cha ha fatto pervenire al regista il suo apprezzamento, Tornatore dal canto suo, visto anche il clima del festival ha subito puntualizzato.
Mi fa piacere che il film sia piaciuto a Berlusconi, mi fa piacere in particolare che una persona che la pensa diversamente da me in politica abbia potuto amare il mio film, anche se so che qualcuno potrebbe strumentalizzare il suo giudizio.
Concludiamo segnalando che oggi tra le proiezioni previste il chiacchieratissimo Videocracy, documentario su mass-media, politica e potere, l’opera dal palese taglio politico è stata rifiutata dalle sezioni principali e accolto da un paio di sezioni collaterali.
Oggi verranno proiettati anche l’atteso Metropia, sci-fi d’animazione svedese selezionato per la Settimana della critica e il dramma post-apocalittico di John Hillcoat The road, con Charlize Theron e Viggo Mortensen.















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![2016034375-italian-director-giuseppe-tornatore-during-the-photo-call-for-the []](http://www.ilcinemaniaco.com/wp-content/uploads/2009/09/2016034375-italian-director-giuseppe-tornatore-during-the-photo-call-for-the-1-150x150.jpg)
Daria Werbowy su Flare Canada
Karl Lagerfeld l’ha soprannominata ”La divina” e con lo sguardo felino e il corpo statuario che si ritrova, la modella Daria Werbowy si è guadaganata ampiamente il titolo. La rivista Flare Canada in occasione del suo trentesimo anniversario per il numero di settembre la omaggia non con una, ma con ben 3 cover a lei dedicate pubblicando gli [...]
Fernando Vitale: dall’hard all’Isola dei Famosi?
Ha appena fatto ingresso nel mondo dell’hard e già fa parlare di sè. L’ex tronista Fernando Vitale smessi i panni del casanova alla ricerca della corteggiatrice ideale, ha preferito indossare quelli più succinti porno attore ed è stato il portagonista del “Mi-Sex” la fiera tutta dedicata al mondo a luci rosse. Dopo aver manifestato più [...]
Tuesday, September 29, 2009
IL FIORE DI TULA
Romance & Cigarettes
Togliamo ogni dubbio a riguardo: questo film è un musical. Visionario, ironico, autoironico, fantasticamente camp, recitato da Dio, con canzoni che non ti si scollano più dalla mente. Ma sono pur sempre due ore di film in cui i personaggi partono a cantare e ballare in mezzo alla strada.
Il problema numero uno secondo me sta proprio in questo aspetto: girare un musical richiede delle spiccate doti, e non una semplice conoscenza del mezzo. John Turturro, mi spiace dirlo, non è un grande regista, e men che meno conosce le regole del musical. Certo Romance & Cigarettes tenta di spezzare quelli che sono i dogmi del genere, ma fondamentalmente il suo impianto rimane quello di un musical classico hollywoodiano (non alla Baz Luhrmann per intenderci), dove le persone di punto in bianco cantano canzoni famose commentando sentimentalmente la scena appena terminata.
Il film è fondamentalmente un melodrammone amoroso, volgare e sboccato, ironico e a tratti divertente, che ha i suoi punti di forza proprio nell'addictive colonna sonora e nelle performance degli attori. Purtroppo lo script non è sempre all'altezza, e non disegna dei personaggi a tutto tondo: innanzitutto ci sono troppi comprimari di bassissimo spessore, che tolgono potenza ai tre protagonisti, e l'approfondimento psicologico dei personaggi lascia molto a desiderare: chi sono? da dove vengono? perchè si comportano in questo modo? Domande che non trovano risposta e che quindi ci fanno poco affezionare ai caratteri (forse ad esclusione del personaggio di Kate Winslet, l'unico davvero simpatetico per lo spettatore...almeno per me).
Il cast è da urlo: Susan Sarandon fa la madre cornificata dal marito, e come sempre è un'attrice affidabile, anche se in questo film non tira fuori la grinta e la rabbia che ci si aspetterebbe. James Gandolfini, il marito traditore, è ottimo nel personaggio di Nick Murder, anche se rimane molto lontano dalle simpatie dello spettatore. Coprotagonisti sono l'esilarante Mary Louise Parker, lo strepitoso Bobby Cannavale, Christopher Walken e la mia amata Mandy Moore. Potrei aprire un capitolo su Mandy Moore: questa attrice, a mio parere, sfonderà alla grande nei prossimi 10 anni: sexy, divertente, coraggiosa (vedere per credere Saved!), acerba ma di talento, Mandy mi ricorda la Reese Witherspoon degli esordi. Oh Mandy, non posso che tifare per te.
Ma la regina incontrastata del film, la vera anima incendiaria di R&C è lei, Kate Winslet, probabilmente l'attrice più duttile e di talento della sua generazione. Il personaggio di Tula è così esplosivo e vitale e innatamente tragico, che diventa l'unico personaggio a cui mi sono affezionato. Volgare al limite dell'osceno, ha una fisicità devastante, e un'innocenza infantile. Non è un caso che i pezzi musicali affidati all'attrice (la ballata con le prostitute, e il canto sott'acqua) siano anche le parti più liriche è riuscite del film. Davvero chapeu a Kate, la Regina Kate.
Il film è insomma un'esperimento in parte riuscito, in parte dubbioso, che avrebbe trovato forse una maggiore sua collocazione se avesse ancora di più calcato la mano sull'atmosfera camp che intasa ogni fotogramma. Esagerare per esagerare, allora seriamente esagera! In ogni caso gli attori salvano il film dal dimenticatoio.
VOTO: B-
Calendario Nuts 2010
Kim Kardashian ha sbagliato negozio

Sabato pomeriggio Kim Kardashian è stata mandata dalla mamma a fare la spesa a Beverly Hills, ma quando è passata davanti ad Anastasia non ha resistito ed è entrata.
Abbiamo scoperto che Kim fa molte cose per la mamma, come per…
Venezia 2009 mercoledì 9: ieri applausi per la Comencini e show di Clooney, oggi il ‘68 di Placido e gli zombie di Romero
Ieri il gossip ha regnato sovrano alla Mostra del cinema di Venezia, sotto i riflettori la chiacchieratissima coppia Clooney/Canalis, comunque passerelle a parte il cinema italiano ha regalato ancora emozioni.
Lungo e caloroso applauso per Lo spazio bianco della Comencini, storia di una mamma quarantenne in attesa che la figlia nata prematura esca dall’incubatrice, cinque minuti di applausi, emozioni e un nudo integrale della Buy, per una storia che la regista definisce:
La proposta di un nuovo patto d’amicizia tra uomini e donne basato sulle regole del rispetto e della conoscenza reciproca
Ieri fuori concorso anche la Napoli di Abel Ferrara, il regista trasforma in immagini le storie di alcune detenute di un carcere di Pozzuoli, non dimenticando l’estrema periferia napoletana raccontata nel suo Napoli, Napoli, Napoli con lo stile asciutto della docufiction
Superato l’uragano Chavez/Stone che aveva un pò oscurato l’arrivo in elicottero ieri di George Clooney, in serata i flash dei fotografi erano tutti per lui, l’attore con una vistosa fassciatura alla mano, ha inscenato un grande show per giornalisti e curiosi.
Dopo un lunghissimo red carpet in compagnia di Elisabetta Canalis, una conferenza stampa al fulmicotone, domande sulla sua presunta omosessualità e sul rapporto con la Canalis, Clooney goca di fino, non schiva le domande e mette in campo la sua famosa ironia.
Sono vent’anni che vengo al festival di Venezia-risponde l’attore dopo un fuoco di fila di domande sulla Canalis- e non mi avete mai fatto questa domanda.
E’ imbarazzante quando le cose non funzionano-ironizza Clooney mentre un inviato dello show Le Iene si esibisce in un pessimo streaptease urlando all’indirizzo dell’attore scegli me!-comunque apprezzo il tentativo, rimanga lì adesso, l’ambulanza sta arrivando.
Previsti pr oggi Il grande sogno, film sulla contestazione sessanttottina di Michele Placido, e la proiezione di Survival of the dead, sesto capitolo del’apocalisse romeriana a base di famelici zombie.

























Godsend, recensione
Paul e Jessie Duncan ( Greg Kinnear e Rebecca Romijn-Stamos) sono una gran bella coppia, la loro vita sembra perfetta, questo anche grazie al loro pargoletto di otto anni Adam (Cameron Bright), che i due amano alla follia e che riempie le loro vite dandogli una serenità insperata.
Purtroppo destino e tragedia sono dietro l’angolo e Adam perde accidentalmente la vita gettando nello sconforto e nella depressione la coppia, che sente come un macigno il peso del lutto, e che ne mina le certezze sino ad allora concretizzate.
E’ in questa cornice che subentra il mellifluo Dr. Richard Wells (Robert De Niro). esperto di genetica e clonazione dell’Istituto Godsend. che gli propone di clonare il loro bambino attraverso alcune cellule prelevate dal suo cadavere.
I Duncan sono reduci dal funerale del loro figlioletto e ancora sconvolti rifiutano inorriditi la proposta di Wells, ma ben presto la scoperta di non poter più avere figli, gli paleserà un futuro incerto ed un infinito vuoto incolmabile.
Così la coppia accetterà l’offerta di Wells, il nuovo Adam nascerà sano e crescerà tra amorevoli cure, ma compiuti otto anni qualcosa di maligno e incontrollabile si manifesterà in lui.
Il regista Nick Hamm, che già ci aveva regalato un piccolo gioiello di tensione, il thriller psicologico The Hole, ci riprova col genere, stavolta budget sostanzioso e cast di lusso e purtroppo come spesso accade quando si passa in serie A tende a strafare sfornando un film alquanto prevedibile.
De Niro stavolta non salva baracca e burattini, si diverte a caratterizzare uno scienziato decisamente fuori di testa in perfetto stile Von Frankenstein, ma lo fa senza troppa convinzione, mentre adeguati appaiono Greg Kinnear e la bella Romijn-Stamos, che fanno del loro meglio per dare vigore ai molti tempi morti che il regista ci regala, alternandoli convulsamente con sequenze troppo cariche ed enfatiche malamente diluite lungo tutta la pellicola.
Godsend, come del resto il successivo e molto simile Nascosto nel buio, rappresentano delle scelte alquanto anomale per il divo De Niro che si ritaglia due ambigui ruoli/fotocopia senza alcun vigore artistico che lasciano decisamente perplessi e, se non si conoscesse il calibro del divo, verrebbero sicuramente etichettate come obbligate e pensate al solo scopo di far cassa.